La vita sta uscendo dal suo fuoco, i contorni si dissolvono, i colori sbiadiscono, le persone mi parlano ma le loro voci si disperdono senza arrivare al mio orecchio, le sensazioni si alleggeriscono come in un sogno, e le importanze si perdono.. La gioia svanisce, io cado e cado, il respiro si mozza e la testa gira, non ho neanche il tempo di capire, di sentire.. e se guardo in basso non vedo il fondo..

Non pensavo ci si potesse spingere così avanti, non pensavo mi sarei potuta spingere così oltre, non pensavo potesse esistere una cosa del genere, non pensavo mi sarei potuta sentire mai così, provare una cosa del genere, non l'avevo mai sentita, non pensavo mi sarebbe mai successa.. non sapevo, non pensavo, non capivo..

Mi chiedevo: vorrei sapere come si sentivano le donne che stavano vicino ai grandi uomini nella storia. Come erano state scelte, perché, come si sentivano ogni giorno, come affrontavano ogni mattina una nuova giornata, se sentivano il peso che stavano portando. O erano molto stupide, o molto coraggiose, o molto sicure di sé. Forse dovrei leggere una loro biografia.
Si sentivano inferiori, erano geniali invece, se ne fregavano? Come mantenevano i mariti vicini a loro? Sapevano di avere due possibilità: sentirsi le donne più fortunate del mondo e adorare all'infinito, oppure, e contemporaneamente, vivere ogni secondo col pensiero di non essere abbastanza, di poter stancare, ed essere lasciate. E forse volevano fare qualcosa, anche se non sapevano cosa, per tenerseli stretti, consapevoli che, seriamente, mai più avrebbero potuto trovare qualcuno così. Vorrei parlare con queste donne, ricevere dei consigli. Forse sarebbe inutile lo stesso, siamo tutte diverse, comunque forse mi sentirei sollevata.

Il mio cuore, strappato dal suo stato catatonico, risvegliato dal coma, rianimato, estratto dal petto da cinque dita potenti e dolci.. non potrà più tornare alla pace, impazzirà per l'infinito pulsare, batterà fino allo stremo delle forze, e ancora di più, talmente impegnato a straziare da limitare l'ossigenazione a cervello.. sorpreso di meraviglia, sospinto, fluttuante in candida caliginosa ovatta, riempito di paradiso, intrappolato in questo spazio, desiderata costrizione, la mia più dolce condizione..

Finchè se ne sente parlare in giro, si vede nei film, si legge nei libri, non si può capire. Quando ti succede veramente, invece, capisci tutto, tutto quello che ha portato via così tanto tempo a poeti, scultori e pittori da quando esiste il mondo. L'ondata da cui si viene travolti è troppo forte, troppo potente, ed è una cosa mai provata prima, non ci si può preparare né psicologicamente né fisicamente. L'amore è tutto, è il motore che fa girare il mondo, che ci fa piangere lacrime disperate e un minuto dopo ridere della gioia più pura mai provata. Ci fa venire voglia di compiere grandi gesta, di confessare tutto di noi, di salire su un gradino della chiesa e in mezzo alla piazza urlare a tutti quello che ci sta succedendo, che siano persone conosciute o perfetti sconosciuti. Ci scava buchi enormemente giganti nel petto per la mancanza, ci fa pensare a quella persona ogni secondo della nostra esistenza, ci fa battere il cuore ininterrottamente, ci fa vedere il mondo da una nuova prospettiva, ci fa stare veramente bene, ci fa fare sogni meravigliosi la notte, ci fa sorridere per ogni sciocchezza, ci ricompensa di tutti i nostri sforzi, ci alleggerisce le anime, ci fa volare..

Il senso di impotenza mi attanaglia, mi sento un fantasma, vedo le cose ma non riesco a toccarle. E' una delle sensazioni peggiori che abbia mai provato in vita mia, mi sta lacerando i tessuti, mi fa sentire una nullità, le mie parole non hanno significato, i miei movimenti non esistono, anche se ci provo con tutta me stessa non trasmetto niente, nessun tipo di calore o incoraggiamento, ci metto il cento per cento delle mie forze ma ancora non riesco a muovermi.. mi sento tremare internamente, mi sento svenire, mi sento un buco nel cuore, povero cuore, sarà il primo a cedere..