lunedì, gennaio 03, 2011

Posso vedere, posso immaginare, posso percepire sprazzi di felicità. Mi arrivano alle orecchie sotto forma di eco che viaggiano nel vento, trasportati come polline, mi arrivano come note di chitarra che rimbalzano fra i condomini, accordi in minore che toccano vecchie sensibilità, alle stesse frequenze del cuore. Li trovo in vecchi film del pomeriggio, nell'abbaiare di cani, nel buio che arriva presto d'inverno, nelle foglie che cadono, nel frinire delle cicale, nelle onde del mare che continuano a tornare a riva. E nelle parole che sto scrivendo. E fa tutto un male cane. Una volta collezionavo gli sprazzi in piccoli contenitori, chiusi e sigillati. E ora con l'aria aperta sono evaporati tutti.