sabato, dicembre 25, 2010

Sono quei momenti, quelli in cui la così chiamata pura felicità mi sgorga da ogni arto. Sono quelli i momenti in cui vorrei morire di più. Il resto del tempo vorrei semplicemente sparire dal mondo dissolvendomi tra le lacrime.

sabato, dicembre 11, 2010

La mia pelle nera si sgretola, cade come blocchi di vernice da crepe nel muro, floscia pezzo dopo pezzo, puzzo come un cadavere in putrefazione in una gabbia d'oro, pezzi di cristallo che fracassano al suolo, contro finte libertà che nascondono interi iceberg, disciolti, andati, partiti.. posso fare quello che preferisco di questa me stessa che non sa più specchiarsi.. tanto ghiaccio è quello che rimane

mercoledì, novembre 17, 2010

Inaccessibile, irremovibile, la pioggia scroscia veloce lungo le strade per infilarsi nei tombini.
Mentre lasci inerte il tempo scorrere c'è uno specchio nel mezzo, tra sabbia e il vento che la trascina, e la nebbia incessante, e le lacrime.
Impermeabili lo specchio, la strada, le lacrime, inaridite dal freddo.
Eccolo.. il freddo

sabato, ottobre 23, 2010

"It's a sad disease
Creeping through my mind
Causing disabilities
Of the strangest kind"


Crepe nere annaspano in me
soffoco per respirare
più sotto dei pensieri normali
bendata
Una piena che travolge
senza fiato costretta ad arrendermi
incatenata
cedo alle profondità
tracimano oltre l'orlo della mia pelle
li vedo uscire
fumi di perversione
nera

lunedì, ottobre 18, 2010

Scende il freddo dell'inverno, fuori e dentro me, penetrato senza che me ne accorgessi. Ora mi trema ogni singolo osso, e mi tremano i denti. Perdo il contatto con la realtà. Piccoli sprazzi di infinita congelata tristezza, e non mi muovo più. Può la debolezza cadere a pezzi?

lunedì, ottobre 04, 2010

L'aspettavo ed eccola tornata, la spirale, che mi fissa invitante. Conosco i suoi obiettivi, so a memoria la sequenza delle sue prossime mosse, lei conosce le mie debolezze e io le sue crepe. Chissà se finirò per cedere anche questa volta..

martedì, agosto 31, 2010

Intrappolati in una clessidra abbastanza grande da non essere vista. Un infinito spazio al di fuori che mai vedremo, talmente impegnati a vivere insulse piccole vite. Affaccendati a guadagnare soldi, gelosie, invidie e maleducazioni. Arrabbiati e senza sentimenti.
Ma ci sono granelli di sabbia per tutti, il tempo ci seppellirà, scorrendo veloce, e ci avvicinerà tranquillo alla morte.

domenica, agosto 22, 2010

Vivevo nelle notti struggenti, afferravo ogni goccia di buio, mi infilavo musica nelle orecchie finché non sanguinavano, ne urlavo i testi chiedendo redenzione, leggevo tutte le parole dei libri come fossero le ultime, mi leccavo le lacrime ogni notte, respiravo forte l'assenza del caldo, morivo per ogni stella in cielo, dalla troppa solitudine mi trovavo incapace di inseguire le comete, dal troppo dolore mi mangiavo le carni, volendo essere l'unica per me. Nelle notti struggenti vivevo..

martedì, agosto 03, 2010

Una volta riuscivo ad ascoltare () dei Sigur Ros.. non dico con tranquillità, ma bene o male ci riuscivo.. Adesso no, non ci riesco più..

giovedì, luglio 22, 2010

Ormai era un mese che non leggevo un libro. Certo, dovevo aspettare un po' per riprendermi da "Nel segno della pecora" di Murakami, e ho avuto poco tempo, in ogni caso sono arrivata al culmine della dipendenza. Avevo assoluto bisogno di un bel libro sul comodino! Di addormentarmi tra le sue pagine, di entrarvi dentro e perdermi, di venir cullata tra le sue parole rosa. Così ieri ho preso in prestito "Chie-chan e io" di Banana Yoshimoto e "Brida" di Paulo Coelho. Ora sono contenta.

martedì, luglio 20, 2010

Quella donna rappresentava tutte le donne. Del paese, dello stato, della terra. Ogni mattina con i primi raggi di sole apriva gli occhi di scatto, quasi spaventata di aver dormito troppo, in fretta faceva colazione, si lavava e si preparava il pranzo, riponendolo nel contenitore che l'avrebbe mantenuto fresco. Sceglieva ogni giorno un vestito diverso, dai colori e motivi diversi. Quando lui sarebbe arrivato non voleva certo farsi trovare con un brutto vestito, o con le scarpe sporche. Così nei giorni di pioggia portava con sé un panno per pulirsele, e un grande ombrello nero, che teneva sempre sollevato con il braccio ben teso, per farsi riconoscere nella folla quando lui fosse arrivato. Certo non voleva che dopo tutta quella attesa lui non la vedesse perché nascosta da un ombrello. Sì, se la pioggia durava a lungo il braccio cominciava a dolerle un po', ma si era imposta di stringere i denti. Ignorava anche il freddo, pungente certi giorni. Non poteva indossare un cappotto pesante, doveva far sì che lui la riconoscesse, doveva indossare l'impermeabile grigio di quel loro primo e unico appuntamento. Quell'appuntamento alla fine del quale lui le aveva promesso che si sarebbero rivisti davanti a quella panchina, su cui si sedeva ad aspettare, di quel parco in cui avevano passeggiato. Con quell'impermeabile, lentamente, tra i colori dell'autunno. Ormai le foglie erano cadute tutte. Quando sentiva il campanile battere dodici rintocchi, consumava il pranzo con una forchetta di plastica, senza mai staccare lo sguardo dalla stradina in ciottoli che le passava davanti. Non poteva permettersi che lui passasse senza vederlo. Non era nemmeno sicura di aver finito il pranzo, se ne accorgeva solo la sera quando lavava il contenitore. E ogni tanto qualcuno che la notava si fermava a chiederle perché stesse ancora lì dopo tutto quel tempo, perché non volesse rendersi conto di come stavano davvero le cose. Tutti si chiedevano perché ancora ci credesse, perché ancora sorridesse... Quella donna rappresentava tutte le donne. Del paese, dello stato, della terra.

giovedì, luglio 15, 2010

In un mondo basato su pile di sprechi, ogni bel momento meriterebbe un racconto tutto per sé. Ogni storia di anni che si sviluppa in pochi secondi, la fantasia che insegue le immagini mentre gli occhi si chiudono. Un'anziana in una casa color seppia che pulisce una macchia dal pavimento con una spugna, asciugandosi le mani sul grembiule. Due ragazzi in maglietta bianca che dividono casa, scegliendo il colore della vernice per le pareti. Una vetrata enorme di un appartamento da cui si vede l'intera città il cui sole all'imbrunire si riflette sulle finestre dei palazzi. Una ragazza davanti ad un camino acceso che si tocca la pancia, sorride al marito ed osserva la neve che scende. Storie senza inizio, senza fine, storie che meriterebbero di essere viste, sperando che niente vada perso..

lunedì, luglio 12, 2010

Alla fine non si può avere tutto, ma alla fine ci mancherà sempre quello che non abbiamo

martedì, luglio 06, 2010

La tristezza si perde col tempo, le gocce di pioggia cadono troppo lontane ormai, si portano dietro solo il ricordo di quelle bufere grigie, di quando uscivo in cortile per scoprire che il vento mi toglieva il respiro, di quando ogni foglia rossa nascondeva la gioia. Troppo sole c'è stato per me ultimamente, troppo poche lacrime di struggente malinconia, troppo poca musica.. cazzo, troppo poca musica

lunedì, giugno 21, 2010

E' solo che..
che ogni mia parola sembra vana, vorrei spiegarmi senza parlare, vorrei farmi capire, farti capire
che vorrei che la mia famosa luce illuminasse davvero, che i miei mantra funzionassero
che vorrei farmi il bagno nella tua pelle per non sentirti distante
che vorrei essere tanto forte, e non ci riesco mai...

domenica, giugno 20, 2010

Un infinito tempo in brevi momenti, piccoli spazi in cui si può viaggiare per ore. La magia che sparisce davanti ai miei occhi, la felicità che mi sfugge come sabbia dalle mani. Il regno del nulla, il grigio che ci investe, nessuna traccia rimasta, solo il gelo nelle ossa

sabato, giugno 19, 2010

E' come se partissi per la guerra ogni volta, e ogni volta tornassi sconfitta. Non riesco mai a vincere.. E nessuno mi aiuta..

martedì, giugno 15, 2010

Svegliandomi mi accordo della pioggia che scende, rumori leggeri e lievi che coprono gli altri suoni
Gocce vicine e lontane rimbalzano sulle ringhiere,
mi ricordano viaggi nel tempo, libri giapponesi, film nei quali piove sui vetri..
Malinconia che non c'è più, la mia malinconia d'inverno adolescenziale, le piccole cose fatte lentamente.. ora non piove più.

lunedì, maggio 31, 2010

"Non c'è sensazione peggiore che svegliarsi al buio. E' come se si dovesse ricominciare tutto da capo. All'inizio, quando si aprono gli occhi, si ha l'impressione di vivere l'esistenza di qualcun altro, e ci vuole parecchio tempo prima che a questa subentri la propria. E' una strana sensazione osservare la propria vita come se fosse quella di un altro. Il fatto stesso che tale individuo esista appare inspiegabile."
Nel segno della pecora - H. Murakami

domenica, maggio 16, 2010

mercoledì, maggio 12, 2010

Quando finisco con l'inventarmi delle storie per poi incazzarmi per come vanno a finire, vuol dire che sono proprio alla frutta..
Fino a questo momento è stata una mattina perfettamente uguale a tutte le altre. Cammino nel sottopasso della stazione dei treni, sguscio veloce tra la folla per raggiungere l'uscita. Incrocio il senzatetto che vedo quasi ogni giorno nei paraggi. Come sempre. Ma questa giornata sta cambiando, una sensazione nuova, strana, mi sta per invadere. Qualcosa di diverso dal solito. Non so perché, una forza nascosta mi costringe a guardarlo negli occhi, lo fisso, e mi ritrovo a rallentare il passo pur di guardarlo. In un momento vedo passare davanti a me tutta la sua vita. E il gelo scende su di me, una tristezza infinita come stalattiti di ghiaccio mi avvolge, come passare la notte di Natale sotto un ponte da solo..

martedì, maggio 11, 2010

Un cuore infilzato di spilli. L'ho sempre saputo, ma chissà perché ho continuamente insabbiato tutto con speranza. Niente lieto fine, niente luce alla fine del tunnel. Abbandonata solitudine. Io sono buio, morirò buio.

giovedì, aprile 29, 2010

Che bene si sta quando le cose ritornano a brillare, quando si sa che qualcuno ha salvato la nostra vita in un'apparentemente banale sera di aprile, quando si torna a respirare aria mite, quando si torna a pensare di poter di nuovo sussurrare a se stessi: andrà tutto bene..

martedì, aprile 27, 2010

No, no, no, vi prego, no. Questa volta voglio davvero inseguire la luce, lasciatemi stare, non fatemi sprofondare, ho bisogno di stare sveglia, di stare all'erta, non imbrattatemi con le vostre ombre. Lasciatemi la forza per smettere di odiarmi. Calma. Coraggio. Lasciatemi respirare, voglio tornare a galla. Normale. Basta.
Un urlo infinito dalle viscere degli intestini, finché mi cadono i capelli, finché perdo i denti. Senza fine sepolta nel letame, nello sterco del mondo, gli abissi senza luce giocano con me, si divertono a farmi trovare vie d'uscita per poi sbarrarle. Nessuna luce alla fine del tunnel.
Normalità. Basta con questi vermi che si nutrono della mia carcassa, del mio cervello, spegnendolo.
Solo un desiderio, questo. Ma la sto perdendo completamente.
Ormai.
Vi prego.

giovedì, aprile 22, 2010

Più ci incastriamo e meno riesco a slegarci, non riesco a tirare questo elastico più di così, più assaporo la dolce aria più mi manca il respiro, meno riesco a vivere senza, a farlo uscire dalla mente, e più sento milioni di spilli nel cuore..

domenica, aprile 18, 2010

Lacrime da incubi, negli occhi la mattina, nel cuscino, il letto che trema a ritmo con la tachicardia, sentirsi persa nello spazio e nel tempo, intrappolata all'inferno.

giovedì, aprile 15, 2010

Strano, quasi affascinante, come le persone siano diverse, come ci si accorga un po' alla volta dei lati che emergono, delle passioni, delle cose in cui ognuno eccelle, di quante siano queste cose in cui ognuno eccelle, e quante invece le cose in cui ognuno fallisce. E nascono invidie, e nasce la soddisfazione, l'orgoglio. Ammettere i propri limiti, ammettere le sconfitte, smettere di coltivare sogni inutili, ed essere contenti di quello che si riesce a fare, penso sia meglio.

martedì, aprile 06, 2010

Cosa conta, cosa non conta. Fossilizzarsi sulle stronzate, concentrarsi sulla luce. Non staccare la spina, tenere fissi dei punti di riferimento. Pensare di poter star meglio, fissare il cielo senza sentirsi morire, finirla una buona volta di essere stupida. Non smettere di sperare, smettere di pretendere, rinforzarsi, nutrirsi d'erba, non cadere nel buio.. cercare sempre i colori..

lunedì, marzo 29, 2010

sabato, marzo 27, 2010

Ti odio, mi hai rovinata, spogliata dei pochi stracci che mi ero cucita, privata di ogni allegria che mi ero costruita, faticosamente guadagnata, mi hai spenta, smorzato ogni carbone di felicità, ogni sorriso, ogni sforzo, tutta la mia gioia, tutta la mia purezza, la mia innocenza, il mio entusiasmo, tutto ciò che di buono c'era in me se n'è andato, ora sono rimasti questi grigi occhi senza speranza.. Contento?
You'll be given love
You'll be taken care of
You'll be given love
You have to trust it
Maybe not from the sources
You have poured yours
Maybe not from the directions
You are staring at
Twist your head around
It's all around you
All is full of love
All around you
All is full of love
You just ain't receiving
All is full of love
Your phone is off the hook
All is full of love
Your doors are all shut
All is full of love, all is full of love
All is full of love, all is full of love...

martedì, marzo 16, 2010

Volente o nolente, io tendo a dimenticare. Invidiosa, sopporto conseguenze positive o negative di tutte le cose che si dissolvono, che siano state piacevoli o malvagie. Questa è la mia natura, almeno questo mi piacerebbe ricordarlo..

mercoledì, marzo 10, 2010

La distanza mi consuma, la lontananza mi screpola il cuore, i liquidi del mio corpo evaporano un po' alla volta, goccia dopo goccia, fino all'aridità, fino allo sgretolamento delle ossa diventate inconsistenti, al cedimento della colonna vertebrale che mi costringe a terra in un ammasso di pelle disossata. Il mio fragile essere è sospinto avanti solo dalla consapevolezza che domani potrò abbeverarmi di nuovo da quella sorgente infinita..
Ma questa, intanto, non è vita..

sabato, febbraio 27, 2010

Please could you stop the noise? I'm trying to get some rest from all the unborn chicken voices in my head

lunedì, febbraio 15, 2010

Respira questa felicità ragazza, la senti in ogni molecola di ossigeno che pervade questa macchina, esplora questa goccia di lacrima, questa pura gioia che il mio corpo non riesce a contenere, lasciati irradiare da queste note che ci riempiono lo spazio, le voci che si mescolano all'unisono.. Ogni momento di pura poesia, ad occhi chiusi e pelli vicine per assaporare tutto, desiderando che il tempo si fermi, proprio qui..

martedì, febbraio 09, 2010

Vorrei ingozzarmi di dolci e salati fino a scoppiare, fino a morire, vorrei trovare davvero quello che fa per me, quella cosa che mi impegna e non mi fa pensare ad altro, quella cosa che mi rende davvero aliena, vorrei perdere il controllo nella più assoluta sanità, vorrei vivere in un film, ecco, allora sì che sarebbe tutto bello. Vorrei un sole eterno, un mondo delle favole, vorrei riuscire a trasmettere alle persone quello che penso, sapere di essere capita, vorrei che le persone si interessassero a me. Vorrei placare tutto, vorrei pace, vorrei la combinazione giusta, avere dei poteri, avere concentrazione, avere forza, dare conforto, sentirmi amata. Vorrei che le mie consolazioni mi consolassero davvero, vorrei che con i miei sfoghi riuscissi a sfogarmi davvero, vorrei che quello che mi serve mi servisse davvero, e riuscire a liberarmi..

sabato, febbraio 06, 2010

Cammino per questa via di mattoni gialli, vedo la mia meta, sembra che mi stia avvicinando. Mi sembra di raggiungerla, quando sento forze oscure in lunghe braccia muscolose che con forti strattoni perentori mi riportano a sé, mi fanno cadere, mi fanno male. Magari potessi battere i tacchi delle mie scarpette rosse ed esaudire ogni mio desiderio, allora sarei una persona piena di luce, invece l'oscurità si dipana dal mio cuore, copre il cielo sereno con plumbee nuvole minacciose, umane, ineluttabili. Sembro il ragazzo di Heroes, tutto quello che tocco muore, si sgretola in grigia polvere.
Ho bisogno che queste cose escano dal mio corpo, ho bisogno di un torrente di acqua fresca, e del sole.. Aiuto..

domenica, gennaio 24, 2010

Succo di limone, questo buio per le vie
nelle ossa
Quei rumori sordi, tacchi a spillo, mani a stringersi il cappotto
sempre inverno
l'oscurità che si mangia la nebbia, la nebbia senza suoni, colori
vicoli, inferiate, spray per scritte sui muri:
amore ti amo, sui mattoni rossi con la vernice bianca,
e poi la musica, e le ore
e l'estate
Succo d'arancia.
Mai godere di quello che è, volere che questo essere sia diverso, sempre che il bruco diventi farfalla, e la farfalla diventi delfino.. ma non si può, non si possono sfidare le leggi della fisica, continuamente a bramare, mangiata da miliardi di sentimenti negativi che non mi appartengono, nati chissà dove, vivono in me senza controllo, ho troppe cose a cui pensare e troppo poca forza di volontà, voglio essere bianca, non voglio che il nero mi divori..

martedì, gennaio 05, 2010

Going back to the old habits, like a wave my life goes on, ups and downs, highs and lows, the utter gloominess is taking place, conquesting little by little tiny pieces of me, I feel it creeping, spreading like wildfire from the ground to the inner of me. It's bringing me down, to the black, to the dirt, to the loneliness, in this hollow house where I stay, day after day. People are disappearing, the sun doesn't shine anymore, the world is moving away from me, 'cause obfuscation is back now, and light is really gone, from now to the end, I know I'm going to die in this obscurity..

sabato, gennaio 02, 2010

Quando c'è stata la nostra collisione, sono stata lanciata a cento chilometri di distanza come un elastico, e stupidamente me ne stavo pacifica a quella distanza, pensando fosse quello il mio posto. Ma poi, senza fare niente, senza neanche un contatto, quel pianeta con la sua enorme forza di gravità, mi ha attirata lentamente, con costanza, con sempre maggiore intensità. La mia superficiale sordità mi faceva quotidianamente distogliere lo sguardo, fin quando la sua forza è stata troppo potente, e non ho potuto più evitarla. E quando ho prestato attenzione, quando ho girato il viso, quando ho abbandonato le mie resistenze, quando ho finalmente ascoltato, ho sentito quella voce che conoscevo già, quella voce così rassicurante dire: stai tranquilla, non fare niente, non fingere, non agitarti, perché sappilo, andrà tutto bene, starete bene.. Senti che tutto sta andando a posto? Sentirai il calore, la serenità, la pienezza, sentirai l'amore.. andrà tutto bene.